Incidenti in bici: una strage che si consuma quotidianamente

Chi utilizza la bici come mezzo di trasporto mette continuamente a rischio la propria vita.

La tragica fine del campione Scarponi ci ricorda la strage dei ciclisti che ogni giorno si consuma in Italia. Michele, l’ex vincitore del Giro d’Italia, pedalava tutti i giorni. In meno di un attimo la sua vita è stata spazzata via, quando è stato falciato, proprio mentre si allenava, da un un furgone.

Gli incidenti in bici sono all’ordine del giorno; negli ultimi 10 anni le vittime sono state 3mila: una ogni 32 ore!

Una strage infinita che si consuma quotidianamente nelle nostre strade.

Lo confermano i dati dell’Istat secondo i quali gli incidenti mortali che coinvolgono i ciclisti sono aumentati del 9,6% in un anno!

Si tratta di dati davvero allarmanti e, al contempo, paradossali se si considera che l’utilizzo della bici come mezzo di trasporto viene incentivato grazie al minor impatto ambientale.

 

Gli italiani e gli incidenti in bici

Secondo i dati Istat, l’utilizzo della bicicletta ha conquistato gli italiani. Una volta saliti in sella, però, il rischio è di prestare meno attenzione alle regole del Codice della Strada.

Al giorno d’oggi la bicicletta è la scelta di mobilità più pericolosa in assoluto!

Il punto dolente della mobilità in bici italiana, che ci rende un paese poco evoluto in questo settore, è la scarsa sicurezza dei pochi percorsi riservati ai ciclisti (siamo al 17^ posto nella classifica della Federazione ciclisti europei, che misura l’uso della bici all’interno dei singoli paesi).

 

Da migliorare anche il comportamento dei ciclisti sulle strade.
Queste le infrazioni più comuni:

  • Bici sprovviste di faretti e catarifrangenti
  • Mancato utilizzo del casco (fondamentale per proteggersi da traumi cranici)
  • Attraversare la strada pedalando sulle strisce pedonali
  • Zig zag fra i pedoni sul marciapiede
  • Viaggiare in doppia o tripla fila
  • Non percorrere le piste ciclabili (quando presenti)
  • Pedalare parlando al telefono / ascoltando la musica
  • Non fare manutenzione alla bicicletta

E, più in generale, la più grave: non rispettare le norme previste dal Codice della Strada!

 

Scontro tra veicoli e bici: che fare?

Nel 29% degli incidenti in bici, la causa del sinistro è la collisione con un veicolo.

Scopriamo come interviene la compagnia assicurativa in seguito a un incidente tra bici e auto, a prescindere dalla dinamica.

La bicicletta non è un veicolo a motore; di conseguenza, non essendo prevista l’obbligatorietà della copertura assicurativa, non sarà possibile compilare la constatazione amichevole.

Nel caso l’incidente coinvolga una bici, il ciclista con ragione dovrà fare appello alla procedura di risarcimento ordinario, rivolgendosi alla compagnia assicurativa del danneggiante. Dopo un incidente con bicicletta il ciclista dovrà quindi redigere una lettera di richiesta di risarcimento danni. Quest’ultima dovrà essere indirizzata a chi ha cagionato il danno: nel caso di un veicolo, la legge individua il responsabile nel proprietario, in solido con il conducente.

Data l’obbligatorietà dell’RC Auto, sarà la compagnia assicurativa a pagare i danni, quindi la soluzione più rapida sarà quella di inviare la richiesta di risarcimento direttamente all’assicurazione del veicolo con cui si ha avuto lo scontro.

 

E se il ciclista ha torto nell’incidente stradale?

In questo caso, se non è coperto da una polizza personale che copra i danni causati a terzi, dovrà rispondere di tasca propria.

Per questo chi usa spesso la bicicletta dovrebbe munirsi di una polizza RC, che tuteli il suo patrimonio nel caso in cui dovesse causare un incidente. Esistono anche polizze specificamente studiate per i ciclisti, che prevedono anche la copertura della responsabilità civile.